sabato 14 settembre 2013

Sesso, sì dopo infarto ma non con l'amante

Cuore e passione vanno d'accordo anche dopo un infarto o un ictus. Con un'unica eccezione: il sesso fuori del matrimonio va evitato, perché aumenta lo stress e moltiplica il rischio di attacchi cardiaci e ricadute.
L'avvertimento è scritto nero su bianco in un documento congiunto redatto dai cardiologi della Società europea di acrdiologia insieme ai colleghi dell'American heart association. Una sorta di carta dell'amore post infarto. la prima che sollecita esplicitamente tutti gli operatori sanitari ad affrontare con tutti i pazienti il capitolo sesso. Sconfiggendo i tabù che ancora oggi bloccano medici e malati.

Il “Consensus paper” sul sesso per cardiopatici è stato già pubblicato sulle riviste ufficiali dei cardiologi europei e americani e viene presentato in questi giorni ad Amsterdam durante il congresso europeo degli specialisti.

In uno studio pubblicato l'anno scorso su “Circulation” i cardiologi americani avevano già messo in guardia i fedifraghi. Rivolgendosi proprio ai maschi, che per tradire la partner scelgono in genere donne molto più giovani e performanti.

Dallo studio americano, condotto sui maschi, risultava che su 6mila morti improvvise registrate, meno dell'1% aveva sorpreso la vittima nel pieno di un incontro intimo. «Ma al 93% di questi casi, cioè praticamente tutti - spiega Francesco Maria Bovenzi, presidente dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri - riguardava uomini che stavano avendo un rapporto sessuale un rapporto extraconiugale, con donne più giovani di loro».

Secondo i cardiologi, con l'unica eccezione del tradimento, dopo un attacco di cuore di media entità i pazienti possono riprendere l'attività sessuale già dopo una decina di giorni.

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